METODOLOGIA

Creiamo uno spazio e un tempo sospesi per conoscere se stessi e la propria anima, per fermarsi a pensare. Un tempo sospeso dai giudizi, dai pregiudizi, dalle ansie, dalle paure, dalle difficoltà, da ciò che non ci piace, da ciò che non ci fa stare bene perché il tempo trascorso insieme ci aiuta ad affrontare meglio quello che ci fa paura. Ci imbattiamo in silenzi, incertezze, lacrime ma anche sorrisi, pensieri, desideri, sogni. Apriamo scatole di errori, ampolle di ricordi, finestre di ascolto; indossiamo abiti pregni del vissuto altrui, usiamo i sensi, respiriamo la stessa aria, guadagniamo spazi nel mondo incontrando sguardi accoglienti. Entreremo in punta di piedi nei ricordi degli altri e ci guarderemo dentro, l’attimo perduto a cui ritornare. Non ci saranno solo attori o performance; ci saremo soprattutto noi, ognuno di noi. Nessuna certezza, nessuna risposta né soluzioni; saremo cullati da un vento caldo che ci solleverà dai pensieri e, qualora crediate di essere un pezzo difettoso, qui ne troverete tanti altri, non difettosi ma pezzi unici.

L’operatore di teatro nel sociale si propone di portare le tecniche e le dinamiche teatrali in ambito socio educativo, sociosanitario, in territori e comunità territoriali con un atteggiamento accogliente, creativo e consapevole. Lavora in equipe con altre figure professionali che ruotano attorno al progetto mantenendo una costante apertura alla contaminazione. Si propone inoltre di creare un contesto inclusivo che favorisca le buone relazioni, senza intenzione terapeutica, rendendo il fare teatro accessibile a tutti come luogo d’incontro. Mette al centro la persona (nella sua insondabile e insindacabile libertà e autofinalità, nel rispetto dei suoi confini e modi), trattando con estrema cura le vulnerabilità, accogliendo tutti e dando spazio alle differenze. Promuove l’ascolto attivo e sostiene il confronto e la pluralità di modelli e stimoli utili per la costante ricerca di se stessi, in rapporto agli altri e alla società. Il teatro nel sociale si rivolge alla collettività riconoscendo che il lavoro sul singolo si ripercuote positivamente su tutta la comunità.