La quinta edizione del festival conferma l’idea che da sempre è alla base del progetto: sostenere un lavoro artistico che sia portatore di un forte valore sociale, dando voce a gruppi e mettendo in rete persone e organizzazioni che, attraverso l’arte, promuovono l’integrazione e l’inclusione sociale.

Il programma del Festival, come ormai di consueto, spazia anche in altre forme artistiche e culturali che mantengono l’attenzione sulla funzione sociale dell’arte.

Ad inaugurare la rassegna martedì 5 Maggio sarà, quindi, il Laboratorio teatrale permanente Teatro Possibile, che opera nel dipartimento di Salute Mentale di Pozzuoli (NA) e che metterà in scena Tranche de vie con la regia di Maura Perrone e Roberta Serretiello.

Si proseguirà mercoledì 6 Maggio con la compagnia Fuori Contesto di Roma, che presenterà lo spettacolo Affari di famiglia, diretto da Emilia Martinelli.

A chiudere la rassegna, giovedì 7 Maggio, sarà C’è del marcio in Danimarca, spettacolo della Compagnia dei Girasoli, dei servizi psichiatrici del DISMD di Siena, con la regia di Andrea Carnevale e Marta Mantovani.

Nella tre giorni di spettacoli, quindi, sarà allestita nel foyer del Teatro una mostra fotografica che esporrà immagini e collage prodotti durante un laboratorio condotto a Roma da Jessica Tosi, volto all’espressività individuale e relazionale attraverso il mezzo fotografico.

Ad arricchire la proposta, inoltre, saranno le presentazioni di due libri le cui tematiche sono strettamente legate a quelle festival: “La zattera di nessuno. Diario di una danzatrice tra abilità e disabilità” di Piera Principe e “Il pubblico del teatro sociale” a cura di Ivana Conte.